Aspettando Napoli – Barcellona

È la partita che aspetti fin da bambino: è quella che ti lega ad un club sognandola, quella che non dimenticherai mai e che racconterai ai posteri comunque vada.

È la partita che vorrebbe vivere qualsiasi giocatore, la sfida che tutti i tifosi vorrebbero sostenere.

È la partita che ti terrà incollato 90 minuti davanti allo schermo, andata e ritorno: qualsiasi cosa accada.

Alzi la mano chi non guarderà l’intero pre partita o chi mangiando a colazione, pranzo e cena, ieri ed oggi, non abbia pensato per un solo istante alla prima di due sfide di stasera.

È del tutto impossibile non aver pensato alle sensazioni che solo una simile partita sa scatenare; è impossibile anche pensare di essere gli stessi di sempre al fischio d’inizio.

Alcune partite, alcune emozioni, alcune sensazioni, capitano solo una volta nella vita ed è difficile comprendere lo stato d’animo di ogni tifoso: ognuno vive il big match a modo suo, ognuno ha il suo rito scaramantico, l’amico da far accomodare sul divano e quello da lasciare fuori casa perché “porta seccia”.

Uno scenario difficile si aprirà alle ore 21:00 di stasera, martedì 20 febbraio 2020, dinanzi agli uomini di Mr. Gennaro Gattuso.

La squadra che ha milioni e milioni di tifosi in tutto il mondo, la terza squadra più titolata al mondo nella classifica per club secondo la confederazione FIFA (inferiore solo al Real Madrid ed al Milan), detentori di cinque coppe dei campioni e di tanti campioni in rosa che da soli valgono il prezzo del biglietto, calcherà per la prima volta il prato dello stadio San Paolo di Napoli.

In rosa, i blaugrana vantano campioni di un certo livello passando da Ter Stegen a Piquè, da De Jong a Griezmann, ma anche un certo Lionel Messi, argentino di Rosario, mancino, col numero dieci sulle spalle e la camiseta blaugrana: designato da tutti dall’inizio della sua carriera come erede di Diego Armando Maradona.

Lo stesso pibe de oro, parlando di Leo ha detto:

«Il pallone gli resta incollato al piede; ho visto grandi giocatori nella mia vita, ma nessuno con un controllo di palla come quello di Messi.»

(Diego Armando Maradona).

Ma Leo Messi, purtroppo per i partenopei, non è solo controllo palla: è uno spettacolo per gli occhi, un film in 3D, vale per undici e tuttora vive una condizione fisica stratosferica.

Non ci sono parole che tengano banco, quando si parla de “La Pulga (La Pulce)”, lui, designato come l’erede di Maradona che tanto ha fatto gioire i tifosi napoletani, stasera si troverà di fronte al calore del tifo partenopeo e calcherà lo stesso prato che dal 1984 al 1991 ha calcato uno dei giocatori più forti della storia del calcio.

Stasera, oltre che per il Napoli di Mr. Gattuso, tutti gli occhi saranno per Leo Messi, che non vorrà sfigurare nel tempio che ha reso più grande di quanto già non fosse, un altro argentino anni fa.

Il San Paolo è pronto ad accogliere la sfida: la prima in assoluto fra le due compagini in competizioni europee.

Non si registrano precedenti tra le due squadre, se non in alcune amichevoli estive (che solo una volta su cinque hanno sorriso ai partenopei, facendo registrare quindi: 1 vittoria, 1 pareggio e 3 sconfitte).

La prima in assoluto quindi, al San Paolo di Napoli.

C’è poco da augurarsi o da fare auspici, tutti si aspettano sulla carta una vittoria degli ospiti, sottovalutando quella che è la rosa del Napoli (orfana di Koulibaly, Malcuit, Llorente e Younes), ma si sa: a Carnevale ogni scherzo vale.

Matteo Grassi.

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