Una partita sottotono quella dei partenopei che hanno lasciato tanti spiragli aperti ai salentini che con Lapadula e Mancosu non ci hanno pensato due volte a punirci.
Come non è successo negli scorsi articoli (dove trovare i flop era difficile), adesso trovare i top è qualcosa di molto complicato; alla luce di una prestazione collettiva non brillante ad impressionare sono due dei nuovi acquisti.
TOP:
Diego Demme:

Il numero 4 partenopeo è ormai una delle poche garanzie rimaste al centro di questa squadra; il faro che illumina il nostro centrocampo rimasto orfano, nella partita con il Lecce, di Elmas, per squalifica, Allan e Ruiz definiti “non al 100%” da Mr. Gattuso. Prestazione più che sufficiente per il tedesco in una sconfitta che fa male. Passa tutto dai suoi piedi e ne sbaglia una in 90′ minuti, pazzesco.
Matteo Politano:

Restiamo sui top e parliamo di Matteo Politano: l’ex nerazzurro impressiona e non poco con quegli scatti improvvisi e delle giocate offensive più che valide. 60 minuti di partita per lui, che potrà ritagliarsi uno spazio più che importante in questo Napoli.
FLOP:
Iniziamo con l’elenco: molto corposo ed inaspettatamente così pieno di nomi che in passato ci hanno fatto gioire così tanto, dai quali, un crollo contro il Lecce di Liverani non ce l’aspettavamo minimamente.
Kalidou Koulibaly:

Sembra un lontano parente di quello che un anno fa – e non solo – valeva più di 100 milioni e dichiarato più di una volta incedibile da ADL. Lapadula lo mette in seria difficoltà, fino a bruciarlo totalmente in uno scatto: Kalidou dove sei?
Arkadiusz Milik:

Nonostante il gol del momentaneo pareggio, sono tante le occasioni sprecate dal Polacco. Colpi di testa non spinti in rete quando ce n’era bisogno, il passaggio di Zielinski in area sul quale non si è ancora capito cosa stesse cercando, per non parlare del gol che stava spingendo fuori da due passi, sul quale anche lui ha tirato un sospiro di sollievo nell’esultanza. Una partita da dimenticare per il 99 partenopeo.
David Ospina:

Potremmo aprire un fascicolo sul colombiano: incolpevole sul secondo gol, ma colpevolissimo sul primo e sul terzo. Una bella parata sul colpo di testa di Barak non basta a cancellare quello spettacolo orrido che si è consumato sotto i nostri occhi. Sul primo gol non si capisce bene perché l’abbia respinta così e soprattutto come mai su Lapadula non ci fosse la marcatura di Mario Rui: sul primo gol ha delle colpe al 50%, anche se quel pallone poteva respingerlo in mille altri modi. Quello che colpisce è la posizione della barriera sul terzo gol, lasciando a Mancosu (specialista) proprio quello spazio che serviva tra l’ultimo uomo in barriera ed il primo ad un metro, per massacrarlo definitivamente. Gran gol e grandi colpe del 25 partenopeo.
Mr. Gennaro Gattuso:

Il Mister si può dire che abbia la colpa di non aver inserito un centrocampista una volta centrato il gol del momentaneo pareggio e di aver consegnato tatticamente il Napoli nelle mani ed in balìa di uno straripante Lecce. Tutti, ci aspettavamo molto di più da ringhio.
Antonio Giua:

Lo inseriamo fra i flop perché anche lui corre sul rettangolo verde ed è giusto menzionarlo: tanti errori, tanti falli non fischiati in una metà campo che diventano punibili nell’altra metà. Mentalmente ha condizionato tanto quando non ha concesso un rigore (grande quanto una casa) sul fallo ai danni di Arek Milik, dando giallo per simulazione ed ostentando atteggiamenti autoritari con la sua celebre frase: “decido io”, nonostante il richiamo di Abisso al VAR. Si è ampiamente meritato lo stop di un turno (c’erano gli estremi per una pena anche più severa) dell’AIA. C’è dispiacere perché una partita non dovrebbe essere condizionata dal direttore di gara. Molto molto male Antonio Giua.
Con la speranza di trovare solo Top e far difficoltà a trovare dei flop nella partita contro l’Inter di domani sera, ci auguriamo che il suicidio visto in Napoli – Lecce non abbia mai più luogo.
Forza Napoli sempre.
Matteo Grassi.
