Lazio – Napoli, Napoli – Lazio: due incroci in dieci giorni per le squadre di Gennaro Gattuso e Simone Inzaghi (che vede quest’ultimo vincitore nell’ultima sfida dell’11 gennaio 2020 all’Olimpico per 1-0).
Il Napoli vive un momento buio pesto: in campionato fatica a fare punti e mantiene il ritmo di una squadra che lotta per non retrocedere, in Coppa Italia il successo ai danni del Perugia è arrivato con due rigori e poche occasioni da rete concrete costruite; inutile negarlo, sulla carta, contro una Lazio straripante in campionato, i partenopei non hanno i favori del pronostico.
L’ultimo incontro tra le due compagini (appunto l’11 gennaio 2020) non è stato ricco di gol.
A tutti era parso il solito Napoli, volenteroso ma con dei limiti, fino alla scellerata uscita di Ospina palla al piede e… tutti sappiamo com’è andata a finire.
Domani sera, il San Paolo non sarà più ammutolito come in questi ultimi mesi, con l’accordo fra ultras e società, dovrebbe tornare la solita arena infuocata e potrebbe essere proprio questa la sveglia, la carica che serve alla squadra.
Però perché non ricordare gioie e dolori che questo match, in casa e fuori casa, ci ha regalato?
Sembra passata una vita eppure quel Napoli – Lazio finito 4-3 al San Paolo è un match che tutti ricordiamo.
Corre l’anno 2011 quandoil Napoli di Mazzarri ospita la Lazio dell’ex Edoardo Reja: la partita inizia in salita per i padroni di casa che al minuto 29′ del primo tempo sono sotto 0-1 con la marcatura del capitano biancoceleste Stefano Mauri.
Il bello però, deve ancora venire: va in scena il secondo tempo, ed apre le danze, Dias, al minuto 12′ del secondo tempo, 0-2.
Sembra lo scossone giusto per il Napoli: punizione battuta dal Pocho Lavezzi, deviata dalla testa di un avversario, la palla prende una traiettoria strana che favorisce l’incornata sul secondo palo di Dossena (subentrato a Michele Pazienza pochi minuti prima): 1-2.
Passano due minuti, siamo al 17esimo quando Lavezzi batte per la seconda volta un calcio piazzato dalla stessa zolla, ma sponda opposta: la palla entra in area, svetta più in alto di tutti ancora una testa avversaria che propizia l’intervento di Christian Maggio sul secondo palo, che non batte a rete, ma serve un assist al bacio per El Matador Cavani: 2-2, in due minuti.
Al minuto 23′ del secondo tempo però, Zarate dalla sinistra entra in area di rigore, batte a rete un pallone che De Sanctis riesce a deviare, ma che si infrange sui piedi di uno sfortunato Aronica: autogol, 2-3.
Al minuto 80′ viene concesso un rigore al Napoli per un fallo subito da Edinson Cavani, lo stesso che dal dischetto non perdona il connazionale Muslera spiazzandolo, 3-3.
Al minuto 87′, Cristiano Lucarelli devìa di testa un pallone respinto in avanti dalla difesa del Napoli: la palla arriva a Mascara, che a sua volta prolunga verso Cavani lanciato a rete e sul filo del fuorigioco; a quel punto, a tu per tu con Muslera, con freddezza opta per un pallonetto morbido che si insacca in rete dopo una leggera – ma ininfluente – deviazione del portiere biancoceleste.
4-3.
Partita per cuori forti.
Potremmo annoverare ancora tante partite, tantissime, dai due 4-2 rifilati alla Lazio nel dicembre 2013 e nell’aprile 2014, al rigore Champions fallito da Gonzalo Higuain (partita finita poi 2-4 per gli ospiti), passando poi per il 5-0 al San Paolo nel settembre 2015, il 4-1 all’Olimpico ed in casa nel 2017 e nel 2018.
Insomma, coi racconti di questa partita potremmo non annoiarci mai, dato che Napoli – Lazio, a Fuorigrotta come a Roma, è un match storicamente teatro di numerose reti (9 partite su 17 giocate dal 2013 ad oggi, si sono concluse con 3 o più gol).
Domani però, il palcoscenico sarà diverso.
A differenza degli ultimi anni, la Lazio è terza in campionato con una partita in meno ed a 6 punti dalla capolista (Juventus); il Napoli invece versa in condizioni irriconoscibili: a soli 24 punti, condivide l’undicesimo posto con Fiorentina, Bologna ed Udinese.
Insomma, a dispetto di tutto ciò che si possa presagire, Napoli – Lazio è una partita ricca di emozioni e potrebbe esserlo anche stavolta dato che il match dell’11 gennaio 2020 non ha lasciato per nulla scontenti della prestazione, i tifosi partenopei, nonostante il risultato.
Certo è che: il Napoli è in un periodo nero, la vittoria in casa manca da tanto ed affrontare nel giro di 6 giorni, la terza e la prima forza del campionato non è il massimo per una squadra che ha voglia di andare avanti in Coppa Italia e tornare a fare punti in Serie A.
Lo sappiamo benissimo: il calcio è strano e le posizioni in classifica – spesso – sono bugiarde o non rendono giustizia all’operato di una squadra, ma restiamo fiduciosi con la speranza di rivedere, prima o poi, la luce infondo al tunnel.
Matteo Grassi.
