Aspettando Napoli – Fiorentina

Si contano le ore, fra i tifosi partenopei, per questa sfida prevista il 18 gennaio 2020.
C’è chi conta le ore, per far scorrere il tempo più veloce verso la prossima partita casalinga (Napoli – Juventus) e chi le conta per capire cosa ne sarà di questo Napoli, che in campionato fatica a fare punti.

Napoli – Fiorentina, da sempre, è un match ricco di emozioni e spettacolo, al San Paolo come all’Artemio Franchi, (breve, nonché importante menzione, va fatta per il 2014 all’Olimpico di Roma dove i partenopei vinsero la finale di Coppa Italia nel lontano 2014 ai danni dei viola per 3 – 1, in quello sciagurato 3 maggio dove Ciro Esposito perse la vita).

Le partite negli ultimi cinque anni, a Fuorigrotta, hanno visto – quasi – sempre trionfare i partenopei; tranne in occasione del dicembre 2017, quando il Napoli di Maurizio Sarri ospitò la Fiorentina di Stefano Pioli, in un match a reti bianche in cui gli azzurri sprecarono tantissime occasioni davanti la porta avversaria (fra le tante: il palo colpito da Zielinski dopo una prima deviazione di Sportiello e la colossale occasione di Mertens sprecata a tu per tu con l’ex portiere viola).

Napoli – Fiorentina però, è anche teatro di partite dominate dai partenopei, come il 4-1 rifilato ai toscani nella penultima giornata del campionato di Serie A 2016/17 o anche l’1-0 nel settembre 2018 inflitto dalla squadra allenata da Carlo Ancelotti, ai danni, sempre, di Stefano Pioli (il Napoli concesse agli avversari un solo tiro nello specchio della porta difesa da Karnezis, in tutti i 90 minuti regolamentari).

Le due compagini si sono anche affrontate, al Franchi, nella stagione corrente (2019/20), offrendo grande spettacolo in una spumeggiante prima giornata di campionato.
Il tabellino ci ricorda che le reti siglate sono state ben 7, col risultato finale di Fiorentina 3 – 4 Napoli.
Il Franchi, però, è teatro di horror match del genere: come in occasione del 3-3 nel lontano dicembre 2016, dove ricordiamo lo splendido gol di Lorenzo Insigne (viziato da una posizione di partenza irregolare dello stesso numero 24, ma che non toglie lodi alla magnifica rete segnata).
Ma tutto succede nel secondo tempo: al gol di Insigne risponde la punizione di Federico Bernardeschi (viziata anch’essa, ma da una deviazione di Callejon che spiazza Pepe Reina); ciò che ne sussegue è un match scoppiettante, al cardiopalma, per cuori forti.
Al 68′ Dries Mertens ristabilisce le gerarchie, 1-2, (complice l’errore da matita rossa di Nenad Tomovic che apre un’autostrada per il folletto belga che infila Tatarusanu).
Il Napoli non ha nemmeno il tempo di festeggiare però, perché al minuto 69′ torna a segnare Federico Bernardeschi, stavolta con un mancino da fuori area ad incrociare che sorprende un colpevole Reina, 2-2.
Al minuto 73′ fa il suo ingresso in campo Mauro Zarate, che colpisce al minuto 82′ raccogliendo un assist al bacio di Bernardeschi, infilando ancora una volta il portiere spagnolo.
Proprio quando le speranze dei partenopei cominciavano a vacillare, l’episodio che decide il match arriva al minuto 95′: Salcedo atterra in area di rigore il solito Dries Mertens e Tagliavento decreta il penalty.
Dal dischetto si presenta un glaciale Manolo Gabbiadini, entrato dieci minuti prima al posto di uno scarico Amadou Diawara; l’ex numero 23 del Napoli la piazza benissimo, tanto che Tatarusanu intuisce, ma non impatta. 3-3 e triplice fischio.

Una menzione, purtroppo però, va ad una delle partite che tutti i tifosi partenopei faticheranno a cercare di dimenticare per tutta la vita: Fiorentina -Napoli, 3-0.
Il solo ricordo di Giovanni Simeone e della difesa da film horror dei partenopei, riporta a delle sensazioni inspiegabili, che sarebbe quasi meglio non vivere in tenera età per non restarne traumatizzati a vita.
Il Napoli di Maurizio Sarri, è in piena corsa scudetto, ad un solo punto di distacco dalla capolista: la Juventus di Massimiliano Allegri (che la sera prima aveva affrontato, a San Siro, l’Inter di Luciano Spalletti in un match che porterà dietro di sé tanti strascichi, polemiche e che fa discutere tuttora).

Sono le 15:00 e sul Franchi c’è bisogno dei riflettori, non è una giornata soleggiata, ma i cuori azzurri sono tanti, roventi, bruciano più del Sole stesso. Al Franchi ci sono 26206 spettatori.

Arbitra, per la non gioia dei tifosi del Napoli: Paolo Silvio Mazzoleni (l’arbitro della Supercoppa Italiana vinta dalla Juventus ai danni del Napoli di Mazzarri, che portò il tecnico toscano e la squadra, a disertare la premiazione).

L’arbitro decreta l’inizio del match.
Al 3′ minuto, un lancio nella zona di Simeone, porta Koulibaly a commettere un ingenuo fallo da ultimo uomo, Mazzoleni punisce col giallo decretando il calcio di rigore, ma il VAR corregge, punizione e conseguente espulsione per il difensore Senegalese.
Minuto 6′, Napoli in dieci uomini: Jorginho fa spazio a Lorenzo Tonelli.

La punizione, viene parata non con estrema facilità da Pepe Reina che deve aiutarsi con i piedi.
Minuto 34′, Biraghi per evitare che la palla esca in rimessa laterale, rilancia come può, in precario equilibrio col mancino, in avanti, facendo scattare Simeone in posizione regolare, che si infila alle spalle di un Tonelli distratto, e col mancino davanti a Pepe Reina, spinge dentro il pallone dell’ 1-0.

Solo Fiorentina nel primo tempo, con diverse occasioni che la difesa riesce ad arginare.
Inizia il secondo tempo, ed è qui che si vede il primo squillo del Napoli, con un tiro al volo di Mertens, parato senza troppi problemi da Marco Sportiello.
Di lì in poi, di nuovo monologo Fiorentina.

Minuto 62′, calcio d’angolo per i viola, lo spiovente di Saponara finisce sulla coscia di Hysaj, da lì la palla carambola sui piedi di Reina e resta vagante in area di rigore; a mezza altezza, a tu per tu con la porta, la zampata di Giovanni Simeone rende inutile il tentativo di spazzare il pallone di José Callejon, 2-0.

Minuto 93′, lancio di Chiesa in avanti per Giovanni Simeone tenuto in gioco da un colpevole Mario Rui, il 9 viola a tu per tu con Reina sigla il 3-0.
Triplice fischio, la Fiorentina, o meglio, il Napoli, consegna lo scudetto nelle mani della Juve.

Non serve ricordare il 3-4 di quest’anno; bisogna tornare indietro a quel maledetto 0-3 che continua a bruciare per vendicare uno scudetto andato via tra le lacrime di tutti i tifosi del Napoli che al minuto 93′ di quel 29 aprile 2018, si sono sentiti come dei bambini davanti al loro giocattolo preferito, disintegrato da un’improvvisa folata di vento che ha spazzato via tutto.

Bisogna ripartire da quelle immagini, non ricordare il 3-4.
Bisogna giocare con il sangue agli occhi, fino al novantesimo minuto, fino al triplice fischio.

Dobbiamo essere noi, quell’improvvisa folata di vento che spazza via tutto.

Matteo Grassi.

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